A cosa serve il Bite
La parola inglese bite vuol dire semplicemente “morso”, inteso come modo di chiudere i denti. Molti pazienti arrivano in studio portando quello che pensano sia un bite, mentre spesso è una semplice placca o, peggio, una sottile mascherina. A cosa serve dunque il bite? Spesso la bocca viene utilizzata come sfogo delle nostre tensioni. Per questo ci mordiamo il labbro, le guance, mangiamo le unghie e così via. Queste sono le cosiddette parafunzioni, o funzioni parallele a quella normale, la masticazione. Nel lungo periodo le parafunzioni possono danneggiare l’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM), creando rumori o dolori muscolari, spesso definiti genericamente “mal di testa”. In realtà la maggior parte dei mal di testa non sono altro che iperattività dei muscoli masticatori, sempre in contrazione di giorno e soprattutto di notte.
Poi ci sono i casi in cui la mandibola non può assumere una posizione centrata tale da consentire il miglior contatto tra i denti col minore dispendio di energia, ma invece, proprio per il loro mal posizionamento, è costretta ad assumerne un’altra (più arretrata o più avanzata) per permettere la masticazione.
Come funziona il Bite?
Interporre uno spessore tra i denti, fornendo contatti precisi in una posizione mandibolare diversa, ma più confortevole, e confermata da test osteopatici, posturali e elettromiografici, è quello che definiamo bite o ortotico. Esso è rigido e generalmente collocato nell’arcata inferiore, perché se deve produrre un cambiamento di posizione, deve essere portato tutto il giorno, togliendolo solo per mangiare (cosa impossibile con un bite superiore). In questa maniera la lingua, muscolo fondamentale per occlusione e postura, viene correttamente spinta verso il palato e non verso il basso. Un bite inferiore inoltre, mantiene correttamente il collo in leggera flessione e non in estensione.
Se si pensa a una scarpa correttiva, si comprende immediatamente come sarebbe assolutamente inutile portarla nella fase di riposo, di notte; allo stesso modo, in presenza di disfunzioni all’ATM, un bite portato solo di notte non ha molto senso.
Una placca morbida solo notturna può essere invece utile in quei casi in cui la persona soffre di bruxismo o serramento notturno, senza disfunzioni articolari. Anche qui è fondamentale che lo spessore della placca sia studiato singolarmente per il paziente e non deciso in maniera standardizzata.